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Collinas, importante riconoscimento internazionale per il pittore Dario Cadeddu Collinas, importante riconoscimento internazionale per il pittore Dario Cadeddu

Collinas, importante riconoscimento internazionale per il pittore Dario Cadeddu

di Simone Muscas
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Lo scorso marzo l’artista Dario Cadeddu ha dato l’ennesima prova del suo talento nel campo della pittura, classificandosi al secondo posto di un concorso internazionale online messo in atto dalla “Pasit pastellisti italiani”, arrivato alla sua seconda edizione e, per il 2020, con ben 122 opere in gara. Il dipinto premiato (che si può osservare nella foto) è denominato “Annarita”: si tratta di un quadro realizzato con il pastello, della misura di 50 x 70 e che raffigura una coetanea del pittore di Collinas. «Sono molto felice per questo riconoscimento così autorevole che arricchisce notevolmente la mia carriera artistica» ha spiegato Cadeddu «per di più in un momento della nostra vita così precario e incerto che, senza dubbio, può essere interpretato come un segnale di cambiamento anche per noi artisti».
Per l’artista di Collinas si tratta dell’ennesima conferma di un percorso che parte da lontano e in maniera avulsa dagli schemi ordinari. Dario, infatti, nasce come ingegnere e solo in una fase successiva si dedicherà cuore e anima alla pratica della pittura che, sin da piccolo, ha sempre amato tantissimo. «Da bambino ho sempre seguito i miei genitori nei contesti di pittura estemporanea dove ho avuto la fortuna di conoscere tanti artisti e, con loro, aver la possibilità di apprezzare l’arte a tutto tondo». La svolta arriva a metà degli anni novanta in occasione delle estemporanee di pittura a cui partecipava la madre e, durante le quali, Dario, standole accanto, realizzava dei ritratti con i carboncini. «La cosa buffa» ricorda divertito «era che poteva capitare che mia madre non vincesse nulla e, al contrario, venissi premiato io». Di lì l’ascesa. «Dopo la laurea in ingegneria per l’ambiente e il territorio, ho dovuto prendere una decisione: seguire la professione da ingegnere o “inseguire il cuore”. Ho scelto la seconda strada, quella di sicuro meno congeniale, ma che, senza dubbio, sentivo più mia». Un artista con doti innate, ma, come lui stesso riferisce, anche “plasmato” da numerosi maestri. «L’incontro più importante» racconta «è stato quello con Rubén Belloso Adorna, nel 2017; è un ritrattista spagnolo di fama internazionale. C’è stato poi quello con Alain Voinot, un paesaggista francese che mi ha insegnato le basi per disegnare e dipingere i paesaggi a pastello». Fra i citati c’è anche Orietta Tribolati, in arte “Rubinia”, che gli ha insegnato la tecnica della “pittura sull’acqua”, quella stessa tecnica su cui si è specializzato l’artista di Collinas e della quale, a oggi, è fra i pochissimi in Italia a seguirne il filone.
Tuttavia, oltre che ai tanti incontri illuminanti, la carriera di Dario Cadeddu è stata anche e soprattutto caratterizzata da numerose opere: una delle sue ultime, il dipinto “Annarita”, fra l’altro premiata di recente con un riconoscimento a livello mondiale: non male per un artista che dopo l’università ancora non aveva chiaro cosa fosse più “giusto” fare da grande. «Ci tengo particolarmente» conclude in riferimento al concorso «a condividere questo premio con tutti i miei allievi delle scuole di pittura di Sanluri e Ortacesus che da anni dipingono con me e credono nella mia arte, ma anche con coloro che vorranno farne parte in futuro. L’arte, come dico sempre e non mi stancherò mai di ripetere, è aperta a tutti siano essi grandi, piccini, esperti e non esperti: credo che sia l’unico mondo nel quale ci possiamo esprimere nella nostra vera e profonda autenticità».

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